A TE, FRANCESCO

Sul campo corre, intrepido, il campione,
schivando con destrezza gli avversari,
che di sottrargli cercano il pallone,
con mosse e spinte poco regolari.

Ma mentre avanza, con ampia falcata,
pronto a spedir la palla nelle rete,
un terzino gli assesta una spallata
e addosso gli finisce come ariete.

Dalle tribune giunge, alto, il clamore,
l’arbitro fischia, il dito puntato,
il gioco ferma ed assegna il rigore.

S’alza il campione, teso, concentrato
e nel sacco deposita il pallone,
con tiro a cucchiaio e sguardo furbesco,
che a tutti strappa una grand’ovazione
e un solo coro, che grida: “Francescooo!…”.


 

Poesia inviata da
Giuseppe D'Uva Cifelli


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