SALVE LAZIALE


Salve laziale, o se vuoi aquilotto
te sei spento presto, hai fatto un ber botto,
credevi da esse er padrone der monno,
ma sei solo un laziale, un morto de sonno.

Non hai proprio niente der grande tifoso,
sei solo un gufaccio cattivo e invidioso,
sei pure razzista ed hai offeso tanto,
ma tutti han sentito il tuo sporco canto;
il tuo "Roma merda" in mondovisione
ha mostrato chi sei: un vero cafone.

Burino, ignorante e poco corretto
t'avemo scucito er sogno dar petto,
un sogno che tu non hai mai meritato
per quanto sei vile e maleducato.

Per nostra fortuna romano non sei,
sarebbe un'offesa per Roma e gli dei,
quei dei che l'han resa sacra e sovrana
a capo der monno e della razza umana.

Noi Roma l'amiamo e l'abbiamo nel cuore,
e lei ci ricambia con il suo splendore,
ed ecco perché i colori più belli
ce l'ha la Lupa con i suoi gemelli.

Ormai è iniziata la grande riscossa,
la squadra più forte lo sai è giallorossa,
quel giallo e quel rosso li abbiamo nel cuore,
ed è proprio in questo il nostro valore;
ma tu non lo sai cos'è l'onestà,
la fede, i colori, la sportività.
Tu non capisci o ce senti male....
macchè!? Me scordavo....sei solo un laziale!

 

Poesia inviata da:
Giuseppe

e-mail: no

 

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