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LA PREMESSA DI ROMAMOR

31 Agosto 2003

Si ritorna in pista dopo 2 anni di alti e bassi, dove nell'ultima stagione specialmente, ci siamo trovati più volte sull'orlo del baratro. Abbiamo vissuto momenti dove lo sconforto e la rabbia per la mancanza di risultati sono state le uniche sensazioni che questa squadra ci ha fatto provare. Unica soddisfazione: l'eliminazione della lazie in semifinale di Coppa Italia.

Personalmente, non dimentico affatto le amarezze e i bocconi amari che ho dovuto ingoiare l'anno scorso e voglio credere nella voglia di riscatto di tutta la squadra, nella voglia di dimostrare a tutti (a noi tifosi soprattutto!) che quello della scorsa stagione è stato solo un incidente di percorso. Ci sentiamo in credito verso questa squadra, per quanto abbiamo creduto fino alla fine in un suo riscatto, in una prova di orgoglio, che però non ci è mai stata data.

Il Presidente ha resistito alla tentazione di cedere alle lusinghe estive di Chelsea e Real Madrid, che lo avrebbero ricoperto letteralmente di milioni per i nostri gioielli Emerson e Samuel, accontentando capitan Totti che dalle pagine dei giornali auspicava (o meglio pretendeva) dalla società acquisti importanti.

Il mercato estivo, dopo tanti nomi e tante smentite, (su tutti: Le Grottaglie e Lucio) ci ha portato i buoni giocatori che l'allenatore voleva: il rumeno Chivu, fuoriclasse della difesa e "prima scelta" di Capello; il brasiliano Mancini, esterno destro e grande sorpresa di inizio stagione; il norvegese Carew, centravanti di peso che tanto è mancato all'allenatore la stagione scorsa; il giovane di belle speranze D'agostino, riscattato dalla comproprietà con il Bari e sottratto all'odiata juventus che si era inserita nella trattativa.

L'estate ci ha anche portato via un pezzo di cuore: Aldair, che dopo 13 anni di Roma, a 38 anni suonati, va al Genoa in serie B per regalarci ancora sprazzi della sua grande classe: in bocca al lupo, Pluto! Il contratto che legava Cafu alla Roma è scaduto a giugno lasciandolo libero di andare a parametro zero al Milan. La sua fuga da Roma, sicuramente premeditata, ha lasciato molti di noi con l'amaro in bocca, soprattutto per le parole che sono state dette; altri hanno tirato un sospiro di sollievo, viste le ultime prestazioni del "Pendolino" nella Capitale. Ci hanno lasciato anche: Antonioli, Guigou, Fuser e Cufrè.

A parte questi preamboli, comunque, c'è la sensazione (non solo da parte di chi scrive) di una Roma forte e consapevole di esserlo. Anche Capello stavolta mette la nostra squadra (al pari di Juve, Milan, Inter e Lazie), tra quelle che possono ambire alla conquista dello scudetto. La cosa che ci fa ben sperare è che anche molti giornalisti di queli "importanti" (per quanto possano essere presi in considerazione i loro pareri) la pensino esattamente così, mettendo la Roma tra le favorite.

Effettivamente, questa Roma sulla carta non sembra avere punti deboli: due portieri, forse non eccezionali, ma sicuramente in grado di poter dare garanzie come Pelizzoli e Lupatelli; un difesa che può contare su due fuoriclasse come Chivu e Samuel, con Panucci, Zebina e Candela; un centrocampo che può offrire alternative di modulo con Emerson, Dacourt, Lima, Mancini, De Rossi, Tommasi e D'agostino; un attacco formato da Montella, Cassano, Delvecchio e Carew, una "stella" unica al mondo come il nostro Capitano: Totti.

Le analogie con l'ultimo campionato vinto ci sono: si viene da una stagione fallimentare, come quella 1999-2000; non giocheremo in Champions League come le altre favorite, ma in Coppa Uefa, come nell'anno dello scudetto; sono arrivati 3 giocatori importanti, uno per reparto (Chivu, Mancini, Carew) come nella stagione che ci ha visti trionfare, quando arrivarono: Samuel, Emerson e Batistuta.

Che dire quindi, l'ultima volta che ho voluto fare una PREMESSA, abbiamo vinto il campionato. Se va come spero che vada, farò premesse ad ogni inizio stagione.

Sandro