EUROPA LEAGUE 2020/2021 - ANDATA QUARTI DI FINALE
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Ajax-Roma 1-2

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ROMA, SOLO ROMA, ROMA E BASTA
Unica italiana rimasta in Europa, la Roma vince ad Amsterdam contro l'Ajax e mette il sigillo giallorosso sul primo dei due tempi di questo quarto di finale di Europa League. Una vittoria che in molti si sono affannati a definire figlia di episodi fortunati, dimenticando che se la fortuna ha voluto che Tadic tirasse il rigore del possibile 2-0 in bocca a Pau Lopez e se il giovane Scherpen avesse aiutato Pellegrini a segnare il suo primo gol su punizione, c'è da dire che anche il gol dell'Ajax è stato un cortese regalo della coppia Diawara-Mancini e se vogliamo anche il rigore procurato da Ibanez, si può annoverare nella stesso elenco di cadeau. Sempre a proposito di fortuna, possiamo dire per la prima mezzora, fino all'infortunio di Spinazzola, se c'era una squadra che doveva essere in vantaggio, era la Roma.

SLIDING DOORS
Immeritatamente in svantaggio alla fine del primo tempo, ad inizio ripresa sembra piovere sul bagnato e configurarsi la solita tragedia romanista: Ibanez provoca il rigore che può costare la qualificazione. Pau Lopez che in maglia giallorossa non ha mai parato un rigore e che stasera ha già fatto qualche danno coi piedi, fa quello che non ti aspetti: resta fermo in piedi al centro della porta e intercetta il tiro "in bocca" di Tadic. Da qui in avanti, il portiere giallorosso da sciagura si trasforma in migliore in campo, neutralizzando tutti i tentativi dei lanceri. Nella serata della svolta e delle prime volte, c'è spazio anche per il primo gol su punizione di Pellegrini, anche se con la decisiva complicità di Scherpen.

Il pareggio sarebbe già un ottimo risultato in vista del ritorno all'Olimpico, ma la Roma insiste rischiando qualche volta, ma ci pensa Pau Lopez a vanificare i tentativi olandesi. A 3' dalla fine, quello che non ti aspetti: il corner di Pellegrini arriva a Ibanez, il quale spara un missile terra-aria che si insacca imparable sotto la traversa. La Roma vince 2-1 e chiude in vantaggio il primo dei due tempi di questo quarto di finale. Piedi per terra, non è ancora finita.

IO STO CON FONSECA
Ad una vigilia già abbastanza avvelenata da un toto-allenatore che va avanti da gennaio, dopo il derby perso e l'eliminazione in coppa Italia, ma che la solita stampa ha riproposto in maniera ancor più veemente nei 15 giorni di sosta per le nazionali dopo quel Roma-Napoli
perso per i motivi che tutti sappiamo, si è aggiunta, dopo il 2-2 di Sassuolo-Roma, una polemica prontamente riportata da tutte le testate, riguardante un presunto confronto tra Fonseca e la squadra che gli contestava oltre la gestione della partita e dello spogliatoio, anche i metodi di allenamento e nel quale sarebbero volate parole grosse all'indirizzo dell'allenatore.

Nonostante questo pesante fardello di polemiche e di chiacchiere che hanno coinvolto e riguardato tutti tra squadra e società e nel quale hanno sguazzato implacabili per giorni: pennivendoli, radiolari, maiali e scoreggioni dell'etere e del web, Fonseca non ha mai risposto alla diatriba e in un'atmosfera non proprio serena, ha ben preparato ed alla fine vinto una partita fondamentale per la sua Roma, unica rappresentante del calcio italiano in Europa. Ma nella conferenza stampa post gara si è tolto qualche sassolino dalle scarpe, sbugiardando senza mezzi termini chi ha diffuso la falsa notizia.

In Europa con quella di oggi, sono 9 le vittorie della Roma su 11 partite giocate (con un pareggio e una sconfitta nell'ultima del girone, inutile ai fini della classifica). Ma Fonseca, messo continuamente in discussione da quella stampa di cui sopra e purtroppo anche da certa tifoseria, con i suoi presunti successori pronti (sulla carta) a subentrargli in corso d'opera o a fine stagione, ha dovuto fronteggiare nell'ordine: un cambio di società che l'ha lasciato solo e senza riferimenti in balìa dei venti e delle tempeste mediatiche; una serie interminabile di infortuni che l'hanno costretto a giocare spesso e volentieri senza le tre stelle più luminose: Dzeko, Mkhitaryan e Pedro, ad adattare Cristante difensore centrale, al quale, nel ruolo spesso si sono aggiunti anche Spinazzola e Karsdorp; a fare a meno del talento italiano più importante: Zaniolo; a dover far fronte alle atmosfere ed ai cali di tensione di uno spogliatoio che inevitabilmente viene scosso dalle continue voci sul cambio della panchina. Nonostante tutto questo, mai un pianto, mai una lamentela, mai una scusa tipo quelle che molti dei suoi colleghi accampano di continuo. Un signore nei modi e negli atteggiamenti in campo e fuori, che in Italia non ha eguali. Beh, io sto con lui.
Daje Fonseca!

Daje Roma!
Sandro


 
  • AJAX: Scherpen; Rensch (33' st Klaiber), Timber, Martinez, Tagliafico; Alvarez, Klaassen, Gravenberch; Antony (43' st Idrissi) , Tadic, Neres (19' st Brobbey).
    A disposizione: Reiziger, Kotarski, Kasanwirjo, Ekkelenkamp, Timber, Kudus, Taylor, Traoré.
    Allenatore: Ten Haag.

  • ROMA: Pau Lopez; Mancini, Cristante, Ibanez; Bruno Peres, Diawara, Veretout (32' st Villar), Spinazzola (29' pt Calafiori); Pedro, Lo. Pellegrini; Dzeko (32' st Borja Mayoral).
    A disposizione: Mirante, Fuzato, Santon, Ciervo, Milanese, Perez.
    Allenatore: Fonseca.

  • Arbitro: Karasev (Russia)
  • Ammoniti: PERES, CRISTANTE, CALAFIORI, Rensch, Martinez,
  • I GOL:
    39' P.T.: Klassen
    12' S.T.: PELLEGRINI
    42' S.T.: IBANEZ
  • NOTE:
    8' S.T. PAU LOPEZ
    ha parato un rigore a Tadic