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CONFERENCE LEAGUE 2021-2022 - ROMA CAMPIONE!

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E ADESSO ALZALA AL CIELO, CAPITANO!
Mi dispiace per voi, ma questa non è la Coppa di tutti. Questo trofeo europeo è nostro, solo nostro. Questa non è la prima coppa europea che l'Italia conquista dopo 12 anni, non è il primo trofeo che un'italiana alza in Europa dopo dodici stagioni passate a guardare gli altri vincere. Questa è la prima UEFA Conference League della storia e l'ha vinta l'AS Roma, non l'Italia.

L'Italia istituzionale e mediatica che stasera sale sul carro dei vincitori e festeggia con noi questo trofeo, ma che fino a pochi giorni fa ci mandava arbitri e varisti "scarsi" ad impiccarci le partite in campionato, o criticava l'atteggiamento di Mourinho, di Thiago Pinto, di Zaniolo e di una Dirigenza che non fa proclami o conferenze stampa, non rilascia interviste e che comunica solo attraverso i canali ufficiali.

Questa Conference League è mia e dei miei fratelli giallorossi. Questa coppa è tutta nostra, solo nostra. Di Roma e dei romanisti. Di nessun'altro. Sicuramente non di quelli che stasera fingono soddisfazione e felicità per Roma e da domani inizieranno a pubblicare inserti speciali, a mandare in onda i reportage della cavalcata europea giallorossa, elogiandone i protagonisti.

Ora si accorgono di noi, unici rappresentanti dell'Italia in Europa, unici ad aver centrato 3 semifinali europee nelle ultime 5 stagioni, primi a portare un trofeo europeo in Italia dopo 12 anni di niente. Stasera si ricordano di noi ed elogiano l'allenatore che hanno criticato e perculato fino dal suo primo giorno a Trigoria, proseguendo per tutta la stagione.

 

Giù dal carro! Questa coppa è solo nostra! Mia e di chi ci ha creduto sempre. Soprattutto di chi ha creduto dal primo istante in un allenatore che poteva solo far bene qui, alla faccia di chi lo definiva "bollito". L'allenatore più vincente di questa serie A, per un cazzaro di fede laziale a cui danno spazio in TV, era da tempo sul viale del tramonto e non avrebbe portato niente dal punto di vista del gioco e soprattutto delle vittorie. Definire semplicemente "cazzaro" uno che ha osato parlare così di uno dei più grandi allenatori d'Europa e del mondo, è poco. Di aggettivi da utilizzare nella descrizione del suddetto squallido personaggio e di chi ha seguito il suo "pensiero" nel corso della stagione, ce ne sarebbero un'infinità, ma preferisco chiosare con un romanissimo PIJATELANDERCULO! Lui e i mentecatti come lui capiranno.

Giù dal carro dicevo, chi non ha creduto in un fantastico Lorenzo Pellegrini che si è calato perfettamente nella parte e nel ruolo di Capitano assegnatogli e per tutta la stagione ci ha regalato un calcio di altissimo livello. Giù dal carro chi non ha creduto in una squadra che non ha mai mollato di un centimetro e in una Dirigenza che nonostante i bastoni fra le ruote che a tutti livelli le sono stati messi, si è dimostrata decisamente e vittoriosamente all'altezza.

Giù dal carro! Questa coppa è solo dei romanisti.

Sandro.

 

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  • ROMA: Rui Patricio; Mancini, Smalling, Ibañez; Karsdorp (44' st Viña), Cristante, Mkhitaryan (17' pt Sérgio Oliveira), Zalewski (22' st Spinazzola); Pellegrini; Zaniolo (22' st Veretout), Abraham (44' st Shomurodov).
    A disposizione: Fuzato, Carles Pérez, Maitland-Niles, Kumbulla, Bove, Afena-Gyan, El Shaarawy.
    Allenatore: Mourinho.

  • FEYENOORD: Bijlow; Geertruida, Trauner (29' st Pedersen), Senesi, Malacia (44' st Jahanbakhsh); Aursnes, Kokcu (43' st Walemark); Nelson (29' st Linssen), Til (14' st Toornstra), Sinisterra; Dessers.
    A disposizione: Cojocaru, Marciano, Jansen, Hendrix, Sandler, Hendricks, Hall.
    Allenatore: Arne Slot.
  • Arbitro: Kovacs (Romania).
  • Ammoniti: PELLEGRINI, RUI PATRICIO, Trauner
  • I GOL:
    32' P.T.: ZANIOLO