Romamor - Campionato Serie A 2023-2024 - Roma-Inter 2-4

"Bisogna essere realisti: 2 a 0 all'andata, 2 a 0 al ritorno... zitti e a casa. E guai a chi è sollevato dalla prestazione". Così Spalletti commentava la prestazione della sua Roma in un ritorno degli ottavi di Champions League 2015-2016 a Madrid.

"...Se siamo contenti nonostante la sconfitta, la direzione è la mediocrità e noi non possiamo permettercelo”. Queste invece le parole di Daniele De Rossi a fine partita oggi, in risposta a chi gli chiedeva della partita giocato dalla sua Roma.

Le analogie sono evidenti quanto rimarcate dallo stesso DDR, il quale si definisce "figlio calcistico di Luciano Spalletti" e in quanto tale non contento, almeno non completamente, di quanto visto in campo.

BUONA A METÀ
Un primo tempo praticamente perfetto, quello giocato dai suoi ragazzi (lui li chiama così), immeritatamente sotto di un gol (peraltro non proprio limpido dal punto di vista regolamentare), dopo aver sfiorato il vantaggio al primo minuto con El Shaarawy e mantenendo sempre il pallino del gioco.

Quello che in molti temevamo, il contraccolpo psicologico dopo il gol di Acerbi, invece non arriva. Al contrario, la Roma continua a macinare e giunge al pareggio con Mancini, il quale sfrutta l'assist perfetto di Capitan Pellegrini su punizione. Sotto una pioggia incessante e fastidiosa, è sempre la Roma a fare la partita, costringendo l'Inter nella propria metà campo.

Uno dei rari tentativi d'attacco interisti, lascia spazio al contropiede giallorosso concluso da un altro assist di Pellegrini, stavolta per El Shaarawy, il quale controlla e spara all'incrocio dei pali la palla del vantaggio giallorosso con cui si va all'intervallo.

Il primo quarto d'ora della ripresa, complice la stanchezza di alcuni uomini chiave fra i giallorossi, vede purtroppo ripristinarsi i valori in campo. Due discese nerazzurre culminate in due cross dal fondo, azioni non adeguatamente contrastate, mettono in condizione Thuram di battere a rete per il pareggio e costringono all'autorete Angeliño, nel tentativo di anticipare lo stesso Thuram. È 2-3. Un uno-due, quello interista, che in 7 minuti ci porta dalle stelle alle stalle.

La Roma è stanca, ma non molla. A De Rossi si può forse contestare un certo ritardo nel fare i cambi, ma nonostante tutto, l'occasione del pareggio al minuto 70 arriva, grazie a quello che sarebbe stato il terzo e forse il più bello degli assist di Pellegrini. Un lancio splendido a tagliare il campo, che mette Lukaku solo a tu per tu con Sommer in uscita. Ma il gigante belga, invece di scartarlo o superarlo con un pallonetto, si fa ipnotizzare dal portiere in uscita disperata e si divora letteralmente il gol che poteva valere il meritato pareggio giallorosso. Lukaku come Schick, insomma.

I cambi arrivano, ma a parte una certa intraprendenza mostrata da Baldanzi, di differente in campo si vede poco o niente. Con la Roma tutta protesa in avanti poi, e per forza di cose sbilanciata, arriva anche il quarto gol nerazzurro in pieno recupero, ma poco conta. C'è da lavorare. Lo sapevamo prima di questa partita e lo sappiamo oggi. Giovedì ci aspetta un'altra battaglia, stavolta in Europa League. Sarà la prima europea per il nostro allenatore.

Daje Roma!
Sandro