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E CON QUESTA SONO DICIOTTO! Diciotto dicevamo. Diciotto risultati utili consecutivi (13 vittorie e 5 pareggi). Diciotto, un numero che a molti romani, me compreso, ricorda il grande Gigi Proietti che in un episodio del film "Le barzellette" ripeteva continuamente questo numero, in attesa che il coglione di turno gli facesse la domanda: "Scusi, ma perché dice sempre diciotto?" (andatevi a vedere la scena del film su youtube per capire). Un diciotto frutto dell'organizzazione tattica decisa da Ranieri e dall'abnegazione degli undici in campo, ai quali si può muovere solo la critica di non aver capitalizzato le tante occasioni create e fallite dai vari Cristante, Shomurodov, Dovbyk e Pisilli, permettendo ai soliti scoreggioni del dopo partita recriminazioni per il presunto rigore su Bisseck. Diciotto centrato grazie al gol di Soulé, schierato oggi sulla fascia e autore di una prova superlativa, imprendibile sia per Dimarco prima che per Zalewski dopo. Superlativo anche Cristante che, impiegato prima da mezzala, spreca l'occasione da gol sul cross di Pellegrini e poi sbaglia per tre volte (le ho contate) l’ultimo passaggio per mettere in porta il compagno. Ma lotta, rompe le trame di gioco interiste e permette a Koné, vertice basso del rombo di centrocampo, di fornire forse la sua migliore prestazione dell'intera stagione. Con l'uscita del francese ammonito poi, Ranieri piazza Cristante al centro davanti alla difesa e lui diventa Falcao. Lotta, recupera, propone, indica la via da seguire ai compagni e li riprende fino al 95' se li vede distratti o poco reattivi. Applausi a Bryan. Diciotto che arriva per l'impegno di tutti, ma grazie ad una difesa che anche oggi ha fatto la differenza nonostante un inizio complicato, con Mancini che si perde Lautaro e lo mette giù prendendosi, dopo appena due minuti di gioco, un cartellino giallo. Ma da lì in avanti, il centrale giallorosso anziché perderla come gli accadeva in passato, usa la testa e comanda la difesa senza rischiare più. Come lui, anche Celik e soprattutto Ndicka, sempre puntuale negli interventi, anche quando Ranieri gli dice di occuparsi di Dumfries, in netto vantaggio fisico su Angeliño. Rischia il rigore abbracciando Bisseck in area, ma il possibile fallo sarà solo argomento per gli scoreggioni e per i laziali nel dopo partita. Vince la Roma quindi, approfittando delle assenze per squalifiche e infortuni dei padroni di casa e del loro periodo psicofisico non proprio "top". Vince la Roma di Claudio Ranieri e della sua straordinaria capacità di riequilibratore di uomini e soprattutto di menti. Il rammarico è sempre quello di aver buttato via una stagione che poteva essere memorabile, in virtù della rosa importante costruita ad agosto e che invece ci costringe a sperare nei passi falsi delle nostre dirette concorrenti, per tornare anche l'anno prossimo a giocarci un trofeo in Europa. Non dovessimo centrare l'obiettivo di uno dei posti europei, sappiamo tutti a chi dare la colpa. SENZA TIFOSI Ma se pensiamo all'impiego di mezzi, tecnologie e uomini messi in campo non più tardi di un giorno fa, per proteggere i luoghi, i monumenti, le personalità importanti intervenute e le centinaia di migliaia di fedeli coinvolti in occasione dei funerali del Santo Padre, dove la sicurezza è stata garantita in tutte le zone di Roma interessate per un raggio di diversi chilometri e dove grazie all'impiego di quanto suddetto tutto è filato liscio e senza problemi, il dubbio sull'effettiva volontà degli enti preposti di individuare e rendere inoffensivi qualche centinaio di facinorosi, un po' ci viene. Daje Roma! |
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RISULTATI DELLA GIORNATA: |
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27.04.2025 COMO-GENOA 1-0 VENEZIA-MILAN 0-2 FIORENTINA-EMPOLI 2-1 INTER-ROMA 0-1 JUVENTUS- MONZA 2-0 ATALANTA-LECCE 1-1 NAPOLI-TORINO 2-0 28.04.2025 UDINESE-BOLOGNA 0-0 LAZIO-PARMA 2-2 VERONA-CAGLIARI 0-2 |