16 gennaio 2024 - L'AS ROMA ESONERA MOURINHO
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Romamor - 16 gennaio 2024 - L'AS ROMA esonera Josè Mourinho

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PAGA UNO... COME SEMPRE
La Roma è sempre il bene supremo, sia chiaro. Che gli uomini passano e la Roma resta, ce lo ripetiamo da una vita. Lo disse anche il Presidente Dino Viola, che nessuno deve essere mai divinizzato, di chiunque si tratti. Quella che tiene il sudore è la maglia.

Ma quello che dal 4 maggio 2021 fino al 16 gennaio 2024 noi romanisti abbiamo vissuto, è un qualcosa che va oltre l'amore per i colori e per la maglia. Personalmente ho vissuto forse il periodo più intenso, più coeso, più passionale e soprattutto più romanista degli ultimi 20anni. Tutto grazie ad un Uomo che è entrato nel mio e nei cuori della quasi totalità dei tifosi giallorossi, con l'eccezione di una esigua parte della quale faccio fatica anche a tener conto e per la quale, specie oggi dopo aver letto le loro soddisfatte esternazioni, non riesco a trovare gli insulti più adatti.

José Mourinho è entrato subito nella sfera sentimentale del tifoso romanista, come se la conoscesse da sempre e l'ha fatta sua, come uno qualunque di noi. Ci ha riportato a vincere in Europa, ma soprattutto a vivere sensazioni che andavano oltre i risultati, con lo stadio pieno come quando per i nostri colori giocavano i campioni, resi orgogliosi d'essere finalmente rappresentati in maniera degna e difesi dai nemici in campo e fuori.

Un Uomo nel quale ci siamo identificati e per il quale ci siamo illusi di trovare, da parte di chi l'aveva cercato e convinto ad accettare l'incarico di guidare la nostra Roma, un supporto non solo tecnico, ma anche politico. Atteggiamento dovuto, per chi ha accettato di guidare una squadra ben al di sotto degli standard della sua carriera e soprattutto per chi in questi 2 anni e mezzo ci ha messo la faccia ogni volta che la Roma è stata fatta oggetto di vessazioni in Italia e in Europa. E invece, niente di tutto questo.

La notte di Budapest è stato il segnale che tutti noi dovevamo cogliere, quando l'intera dirigenza americana, colpevolmente muta dopo le nefandezze di Taylor ai nostri danni, in pratica si schierava contro il nostro allenatore e di conseguenza a favore dei nostri carnefici. E a niente sono valsi poi, i continui messaggi di chi, nonostante offerte molto più vantaggiose, dichiarava di voler restare a Roma.

Questo 16 gennaio per me credo rimarrà a lungo come uno dei giorni più neri. Un fulmine a ciel sereno, almeno per me che mai e poi mai mi sarei aspettato una notizia del genere, soprattutto in vista dei prossimi impegni di campionato, sulla carta non troppo impegnativi, specie se confrontati con gli ultimi giocati e nei quali la possibilità di risalire posizioni era molto più che probabile.

Via quindi il capro espiatorio di una situazione che volendola risolvere in altro modo, avrebbe dovuto vedere l'allontanamento simultaneo dei 3/4 della rosa, o una più professionale messa con le spalle al muro della stessa. Meglio fare come si fa di solito quindi: si manda via l'allenatore. Solo che stavolta, cari americani, non mandate via "solo" un allenatore, ma un ideale. La mossa poi di chiamare a sostituirlo, una bandiera giallorossa che nessuno si sognerà mai di contestare, vi qualifica per quello che siete e non per quello che ci avete voluto far credere d'essere. Da oggi, per quanto mi riguarda, niente più sconti. La Roma è una cosa seria, non un american business.

Daje Roma!
Sandro