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 Franco Sensi  
      Il Capo Supremo, lo  
      stratega della vittoria Contestato 
        dalla tifoseria, osteggiato dalla stampa, tartassato dal "Palazzo", 
        non si è mai arreso. Da grande manager e fine tessitore di trame politiche, 
        ha dato solidità finanziaria e potere alla società. È riuscito 
        a fare di questa Roma, la squadra Campione d'Italia.  
        Grazie Presidente !!  
        
    
   
 Fabio Massimo 
    Capello  
    L'uomo che ha guidato  
    il manipolo d'eroi 
  Qualcuno 
      dice che un allenatore non influisca più di tanto sui destini di una squadra, 
      ma se uno vince con la sua continuità, qualcosa vorrà dire. Non guarda 
      in faccia nessuno, sacrifica i singoli nell'interesse della squadra, ma alla fine 
      ha ragione sempre lui. Grazie Mister !!            | 
   
     Correva 
      l'anno 2001... 
      All'alba del terzo millennio. Un manipolo di eroi, nel nome di Roma, 
      conquistava l'Italia dominandola da nord a sud, soggiogando gli avversari e spargendo 
      sale sui manti erbosi conquistati.  Gli 
        eroi erano guidati sul campo da un uomo venuto dal nord, ma con un nome che rievocava 
        antiche Romane gesta: Fabio Massimo Capello.  Capo 
          Supremo delle Legioni, fine stratega e abile politico nel nome di Roma era: Franco 
          Sensi "il Grande".  Tra 
            i legionari, uno si ergeva su tutti: era Francesco Totti da Porta Metronia, il 
            Capitano. Dopo otto anni di dure battaglie su tutti i campi d'Italia, finalmente 
            coronava il suo sogno più grande: Campione d'Italia con la maglia Giallorossa. 
            Esordiva a 16 anni in serie A, come solo i grandi nella storia hanno fatto. Adesso, 
            a 24 anni compiuti, il popolo giallorosso lo incorona "Ottavo Re di Roma". 
             
     
       |   "IL 
        MANIPOLO D'EROI"  
            
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            LE FOTO DEI CAMPIONI   
            (TRATTE DAL SITO UFFICIALE DELL'AS 
        ROMA)  |    1 
              FRANCESCO ANTONIOLI   
            Tra alti e bassi, ha saputo reggere la pressione 
            di una piazza che gli ha rimproverato qualche incertezza di troppo. Ma anche lui 
            ha dato il suo contributo decisivo alla conquista del titolo. | 
            
       2 
        MARCOS DE MORAES CAFU  
        Il pendolino giallorosso è stato protagonista 
        di un campionato a dir poco extraterrestre. Sulla fascia destra è stato un susseguirsi 
        di finte, controfinte, cross, assist e magie di ogni tipo. Memorabile, nel derby 
        di andata, la pettinata a nedved che da sola vale  10 gol !! | 
           
          3 
            ANTONIO CARLOS ZAGO  
            Un'altro protagonista di un’annata eccezionale. 
            Sempre puntuale in marcatura, ha costituito con i compagni di reparto un muro 
          impenetrabile. | 
             4 
            CRISTIANO ZANETTI  
            Capello gli affida il centrocampo ad inizio stagione, 
            quando Emerson è fuori per infortunio. Zanetti lo ripaga con prestazioni di qualità 
            e quantità, dando sostanza al cuore della squadra. | 
               
              5 
                MARCOS ASSUNCAO  
              Un brasiliano atipico, concreto e poco giocoliere, 
              quando capello gli ha chiesto di alzarsi dalla panchina ha messo ordine nel centrocampo. 
              Grandi le sue punizioni, ne sa qualcosa l'Inter. | 
                 
                |   6 
                  ALDAIR NASCIMENTO SANTOS  
                Un’istituzione. Dopo aver vestito la maglia 
                  giallorossa per 10 anni, nell’undicesimo ha conquistato il tricolore. Anche questa 
                volta, nonostante qualche acciacco, ha dato classe ed esperienza a tutta la difesa.  | 
                  
       7 
        EUSEBIO DI FRANCESCO  
        Un brutto infortunio lo tiene fuori praticamente 
        per tutta la stagione. Ma lui, anche se fuori causa, non fa mai mancare la sua 
        presenza nel gruppo da vero uomo-spogliatoio e questo scudetto è anche un po’ 
        suo. | 
           8 
          HIDETOSHI NAKATA  
          Capello lo estrae dal cilindro e lui lo ripaga con 
          magie d’alta classe. Titolare inamovibile in qualunque altra squadra, a Roma è 
          chiuso dal "Bimbo de oro". Il suo gol a Torino contro la Juventus rappresenta 
          uno dei momenti decisivi della stagione. Porta in finale il Giappone nella Confederation 
          Cup, ma rinuncia a giocarla per tornare a Roma e mettersi a disposizione dell'allenatore 
          nella penultima giornata, dimostrando tutto il suo attaccamento alla squadra. | 
            
       9 
        VINCENZO MONTELLA   
        Titolare o riserva? Senz'altro un campione straordinario, 
        con una media realizzativa che non ha eguali in Italia. Impiegato col contagocce, 
        mette a segno 13 reti togliendo le castagne dal fuoco a Capello in parecchie occasioni. 
         | 
           10 
          FRANCESCO TOTTI  
          Senza nulla togliere agli altri, questo è soprattutto 
          il suo scudetto. Da leader indiscusso, si carica la squadra sulle spalle e la 
          porta alla conquista di un titolo atteso 18 anni.  | 
             
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              EMERSON FERREIRA DA ROSA   
              In una stagione sfortunata, subito compromessa 
              da un grave infortunio, ha fatto capire al rientro, la sua importanza in mezzo 
            al campo. Temperamento e classe cristallina, vero leader e grande trascinatore.  | 
              
       15 
        JONATHAN ZEBINA  
        Arrivato alla Roma dal Cagliari, si è conquistato 
        piano piano il suo spazio in una difesa di campioni. Capello ha creduto in lui 
        e alla fine la sua scelta si è rivelata azzeccata. | 
           
          17 
            DAMIANO TOMMASI  
            Giù il cappello. Questo mediano tutta grinta ha zittito 
            tutti (tifosi e giornalisti) coloro che, sino a due anni fa, lo fischiavano ad 
            ogni appoggio sbagliato. Un grande campione fuori e dentro il campo. Di lui si 
            è accorto anche Trapattoni, della cui nazionale è divenuto un punto 
          fermo. | 
             18 
            GABRIEL OMAR BATISTUTA   
            Nonostante un ginocchio che lo ha tormentato 
            per tutta la stagione, mette dentro 20 reti. Il Re Leone ruggisce anche a Roma 
            e i tifosi giallorossi inneggiano al suo nome.  | 
               
              19 
                WALTER ADRIAN SAMUEL  
              Un "muro" al centro della difesa giallorossa. 
                Giunto a Roma a soli 22 anni, in punta di piedi, si è rivelato un giocatore fondamentale. 
              Una roccia, ma anche un senso della posizione eccellente. | 
                 
                21 
                  ABEL EDUARDO BALBO 
                Tornato a Roma quest'anno, dalla Fiorentina insieme 
                a Batistuta, non ha praticamente mai giocato, però merita tutto l’amore che i 
                  tifosi gli dimostrano, non dimenticandolo neanche il giorno del trionfo, il suo 
                trionfo in una città che ormai è sua. | 
                   
                  22 
                    CRISTIANO LUPATELLI  
                  Quando Capello lo ha chiamato a sostituire Antonioli 
                  infortunato, lui ha risposto bene. Non eccellente nello stile, ma molto concreto, 
                  ha tenuto la maglia da titolare per diverse settimane. | 
                     
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                      ALESSANDRO RINALDI 
                    Una stagione in chiaroscuro per questo ragazzo 
                    che Capello ha utilizzato soprattutto come ricambio di Cafu e, anche se tra lui 
                    e Pendolino ci sono anni luce, si è fatto trovare sempre pronto.  | 
                      
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        MARCO DELVECCHIO  
        Capello lo utilizza da centrocampista, sacrificandolo 
        nell’interesse della squadra. Schierato a sinistra, in aiuto a Candela più che 
        a Batistuta, arriva sempre meno lucido davanti al portiere avversario. Ma, nonostante 
        ciò, non manca l’appuntamento nel derby, purgando un'altra volta i cugini laziali. | 
          
       25 
        GIANNI GUIGOU 
        Il jolly di centrocampo voluto da Capello. A destra, 
        a sinistra o al centro non fa differenza. Qualità e quantità.  | 
          
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        AMEDEO MANGONE 
        Mai titolare, non ha fatto mai mancare il suo contributo 
        quando la difesa ha avuto bisogno di lui. Non è più un ragazzino, ma anche la 
        sua esperienza ha dato un grosso contributo allo scudetto giallorosso. | 
          
       32 
        VINCENT CANDELA 
        Fondamentale e insostituibile: 33 presenze e nessuna 
        sostituzione. L’unica assenza alla giornata numero 33, per squalifica. La fascia 
        sinistra è stata la "sua" e lui non ha mai deluso. Anche il giorno 
        del trionfo, è stato suo l'assist per il gol di Totti. | 
          
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